28/4-1/5  2007              

   XIX° RADUNATA SASS CANOE
  DELTA del PO

 
Devo proprio dire che quest'anno la migrazione del gruppo
nelle plaghe paludose ha rasentato la perfezione, sia per
le propizie condizioni atmosferiche, sia per
l'affiatamento ed unità d'intenti (soprattutto nelle
"gradelade") dei partecipanti.
 
Doverosa quindi è menzione dei temerari: Alessandro,
Livio, Adriana, Ivano, figlioletto Mario, Cristina, Mauro,
figliola Francesca + amoroso, pargolo Matteo, Chiara,
Paolo, AnnaMaria, Ruggero, figliolo Marco, Sergio, giovane
Matteo, Sergio G., Giuseppe.....oltre la straordinaria
partecipazione di: Daniele + simpatico amico, Maestro
Lorenzo, piccolo Adrian ed il mitico Centauro Renato.
 
29/4 Chi partiva il sabato, chi la domenica....la quasi
totalità dei patetici canoisti (mancava solo il nucleo
Arcangeli/Favazza, perchè proprio il giorno prima il buon
R. FAVAZZA, ghiotto di FAVE, ne subiva i pesantissimi e
devastanti effetti collaterali) si ricompattava alle 13,30
davanti a sfiziosità, ricche pastasciutte e pregiati vini,
elargiti con signorilità dalle gentili camperiste.
 
Dopo frizzi, lazzi e 5/6 moke di fragrante caffè, i
magnifici 6 primitivi (il 7° si aggregherà lunedì sera)
che si attenderanno sullo scanno, salpano, con plateau di
sarde, bagagli e megagraticola, a lato dell'idrovora della
sacca del Canarin, che ogni 5 minuti rigurgita in mare
quintalate di mefitico colaticcio; il resto dell'allegra
brigata arriverà a sera.
 
Piantato il campo fra centinaia di gabbiani stridenti e
rompicoglioni (sono in cova), si accende falò tipo pira
crematoria, mentre i meno schifiltosi eviscerano con rara
maestria un bilico di pesce azzurro, che tosto dalla brace
passa alle voraci fauci dei SASSolini....imperdonabile
l'assoluta carenza di succo d'uva...solo l'umano
Alessandro materializza una bottiglietta di Genepy
casalin....dopo veglia davanti al falò, delle serie "come
eravamo", sotto le stelle ognuno torna alla propria
spartana cella, in pace con l'Universo.
 
30/4 La mattina si vede subito la "siera" ed il penetrante
sentor di freschin di chi ha dormito in tenda, ma và bene
così; alle 11,30 le multicolori canoe fendono sprezzanti
l'onda controcorrente....solo i malcapitati pagaianti del
natante azzurrino, di proprietà di socio assente e di cui,
per pudore, non oso far nome,
si sfiancheranno come le bestie.....penetrati in appartata
laguna, un tribolato approdo su marciscente pontiletto ci
porta in faccia all'Adriatico, a consumar frugale
colazione sotto un casotto quasi integro....relax è sana
meditazione, farsi sferzare sulla battigia da impetuoso
vento o farsi abbracciare in orizzontale dalla tiepida
rena.
 
Gratificati torniamo al campo base solo per stivaggio
 carne da brace e otre di vino; si ripete, questa volta
sulla spiaggia, il rituale della sera precedente.
 
1/5 Ormai collaudati da anni di onesta militanza
canoistica, riusciamo a renderci operativi per la partenza
alle 12,44; non prima d'aver festosamente accolto il
motonauta Renato e dopo beneaugurante brindisi, viatico
del buon ritorno.
 
Una sottile euforia ci intride e, non perchè è la festa
del lavoratore, bensì ci attende strafogamento di pesce
presso il collaudato ristorantino di Pila: le nostre
legittime aspettative non vanno disattese.....una
passeggiata di salute ed un terso pomeriggio ci accompagna
sulla via di Damasco.
 
Alla prossima e cordialità, servo Vostro Giuda.''